“Un viaggio non inizia nel momento in cui partiamo né finisce nel momento in cui raggiungiamo la meta.” (Ryszard Kapuściński)
Un viaggio non comincia con una valigia pronta.
Comincia molto prima, nel momento esatto in cui qualcosa dentro di noi si muove.
Un desiderio sottile, un richiamo che non sappiamo spiegare.
A Saluzzo questo richiamo diventa evidente.
Tra vicoli che salgono verso l’antica Castiglia, logge che aprono squarci di luce e palazzi dipinti di storie, sembra di camminare dentro una memoria che non è solo del luogo… ma anche nostra.
Il Monviso veglia dall’alto, come un pensiero lontano che torna a farsi sentire.
E mentre ti perdi tra botteghe, chiostri silenziosi e scorci che profumano di epoche diverse, capisci che il viaggio non si misura in chilometri:
si misura in ciò che risveglia.
Perché ogni passo in questa città ti riporta a qualcosa che avevi dimenticato,
qualcosa che assomiglia a casa ma che è, allo stesso tempo, nuova…
come una parte di te che stava aspettando di essere ritrovata.
A Saluzzo il viaggio non finisce quando riparti.
Continua, silenzioso, dentro di te.